Il mercato degli AT1 (Additional Tier 1) continua a distinguersi come un segmento di interesse nell’attuale scenario economico, essendoci prospettive favorevoli sia sul piano macroeconomico sia su quello microeconomico. Tale attrattiva è sostenuta da rendimenti tuttora interessanti, non solo in confronto alle medie storiche, ma anche in termini relativi rispetto ad altre asset class, conferendo a questi strumenti un profilo di rischio/rendimento particolarmente competitivo.
A consolidare questa solidità concorrono anche fattori tecnici favorevoli, che contribuiscono a mantenere stabili le valutazioni e a supportare la domanda da parte degli investitori.
Vantaggi e rischi degli AT1
Nell’ambito più ampio del mercato del credito, i bond AT1 rappresentano una componente ad alto rendimento, capace di offrire:
- diversificazione di portafoglio;
- incremento del potenziale di performance;
- flussi derivanti dal pagamento delle cedole.
Tuttavia, tale opportunità non è priva di complessità: le obbligazioni AT1 richiedono una valutazione accurata dei rischi specifici legati al settore bancario, tra cui:
- la subordinazione nella struttura del capitale;
- la possibilità di sospensione;
- cancellazione delle cedole.
Nonostante ciò, il rischio percepito risulta mitigato dal fatto che il comparto opera in un contesto fortemente regolamentato e costantemente monitorato dalle autorità di vigilanza nazionali ed europee, le quali impongono alle istituzioni finanziarie rigorosi requisiti di capitale e controlli continui.
Gli AT1 sono una soluzione di investimento sofisticata, capace di coniugare rendimenti, disciplina regolamentare e diversificazione strategica, e offrire un’interessante opportunità per gli investitori disposti ad affrontare con competenza e consapevolezza le peculiarità di questa asset class.
Cos’è il mercato degli AT1?
Il mercato degli AT1 rappresenta un segmento specializzato all’interno dell’universo del credito, connesso al settore bancario. Questi strumenti, concepiti come una via intermedia tra l’equity e il debito, vengono emessi dagli istituti di credito con l’obiettivo di rafforzare la propria solidità patrimoniale e di ottimizzare la struttura del capitale in linea con i requisiti regolamentari imposti dalle autorità di vigilanza.
Gli AT1 rientrano nella più ampia categoria dei Contingent Convertible bond (Co.Co. bond), strumenti ibridi concepiti per assorbire perdite in caso di deterioramento del capitale di un istituto finanziario e che prevedono meccanismi di conversione automatica in azioni o di svalutazione del valore nominale al verificarsi di specifici trigger patrimoniali, tipicamente legati al livello di capitale CET1 (il capitale azionario di primo livello di una banca). In questo senso, gli AT1 rappresentano la forma più diffusa e regolamentata di Co.Co. bond nel mercato europeo, rispondendo a precise normative di Basilea III e dell’Unione Bancaria Europea.
Caratteristiche e rendimenti delle obbligazioni AT1
Gli AT1 combinano caratteristiche tipiche delle obbligazioni – come il pagamento di cedole periodiche – con elementi propri dell’equity, tra cui la possibilità di assorbimento delle perdite e la subordinazione nella gerarchia del capitale.
Si tratta di un mercato complesso e in costante evoluzione, che richiede una profonda conoscenza dei meccanismi regolamentari, nonché un’attenta analisi delle peculiarità di ciascun emittente e del contesto macro in cui opera. Nonostante il grado di complessità, una specializzazione su questa asset class può offrire rendimenti particolarmente interessanti, contribuendo al tempo stesso a diversificare il portafoglio obbligazionario grazie alla sua bassa correlazione con le asset class più tradizionali. Gli AT1 si distinguono, infatti, per la capacità di generare rendimenti, sostenuti da cedole di norma superiori rispetto a quelle delle obbligazioni corporate, pur presentando rischi specifici quali la subordinazione e la possibilità di sospensione o cancellazione dei pagamenti in presenza di condizioni di stress finanziario o di deterioramento della solidità patrimoniale della banca emittente.
Un investimento ideale per investitori esperti
In sintesi, gli AT1 si configurano ancora come un segmento in fase di maturazione del mercato del credito, capace di coniugare opportunità di rendimento, sofisticazione finanziaria e complessità gestionale. Essi rappresentano una scelta d’investimento ideale per investitori consapevoli ed esperti, alla ricerca di un’esposizione selettiva verso una delle componenti più tecniche, regolamentate e potenzialmente remunerative dell’intero universo obbligazionario.
Il ruolo dei fondamentali del settore bancario per gli AT1
Quando si analizza l’opportunità di investire nel mercato degli AT1, i fondamentali del settore bancario assumono un ruolo di primaria importanza:
- SOLIDITÀ PATRIMONIALE
Negli ultimi anni, il comparto bancario europeo ha compiuto progressi significativi nel rafforzamento della propria solidità patrimoniale, migliorando la qualità del capitale e mantenendo livelli di leva finanziaria prudenti. - UTILI, CAPITALE E LIQUIDITÀ
La generazione stabile e ricorrente di utili, il rafforzamento delle metriche di capitale unitamente a una posizione di liquidità confortevole, ha contribuito a consolidare i bilanci e a creare una base strutturale solida a supporto degli strumenti subordinati come le obbligazioni AT1. - REDDITIVIÀ DEL SETTORE BANCARIO
In un contesto caratterizzato da tassi di interesse ancora elevati, la redditività del settore bancario si è mantenuta robusta, alimentata dall’espansione del margine d’interesse, dal contributo positivo dei ricavi commissionali e da una gestione attenta e disciplinata del rischio di credito. - NPL
Il livello degli NPL (Non-Performing Loans) si attesta oggi su minimi storici, mentre il costo del rischio rimane contenuto e sotto controllo, elementi che hanno permesso alle banche di rafforzare ulteriormente la propria posizione patrimoniale e di affrontare con maggiore resilienza le sfide poste dal ciclo economico. - SCADENZA E NUOVE EMISSIONI
Un ulteriore elemento di rilievo riguarda il profilo delle scadenze e delle nuove emissioni: la maggior parte degli istituti di credito ha già provveduto a rifinanziare in modo proattivo le proprie obbligazioni, riducendo così il rischio di concentrazioni di maturità nei prossimi anni. Tale comportamento prudenziale contribuisce a mantenere contenuto il rischio di eventi creditizi, anche nei segmenti più subordinati della struttura del capitale.
Nel complesso, i fondamentali del settore bancario europeo restano solidi e ben ancorati, sostenendo l’attrattiva del mercato degli AT1 e offrendo agli investitori un equilibrio interessante tra rendimento potenziale e qualità creditizia complessiva degli emittenti.
Spread e rendimenti
Il livello degli spread creditizi e dei rendimenti assoluti del mercato degli AT1 permane su valori storicamente elevati*, confermando l’attrattiva di questa asset class all’interno dell’universo obbligazionario. Nonostante la volatilità osservata negli ultimi periodi – in larga parte riconducibile a fattori esogeni al comparto – e la successiva fase di compressione degli spread, il mercato continua a offrire premi al rischio interessanti, sia in termini assoluti, sia relativi rispetto alle medie storiche e alle principali altre asset class. Gli AT1 si distinguono infatti per rendimenti superiori rispetto alla maggior parte dei segmenti obbligazionari tradizionali, pur beneficiando di fondamentali bancari estremamente solidi e di tassi di default trascurabili, prossimi allo zero.
Questo quadro contribuisce a delineare un equilibrio particolarmente favorevole tra rischio e rendimento: da un lato, gli investitori risultano adeguatamente compensati per la natura subordinata dello strumento; dall’altro, il rafforzamento patrimoniale e la stabilità reddituale delle banche europee agiscono come fattori di mitigazione del rischio percepito dal mercato.
Fattori tecnici a supporto
Il mercato degli AT1 continua a godere di attrattività, sostenuta da solidi fattori tecnici che ne alimentano la stabilità e l’interesse crescente da parte degli investitori. Negli ultimi mesi, si è osservato un rafforzamento della domanda, in particolare da parte di investitori istituzionali, attratti dal profilo di rendimento ancora elevato e dal progressivo miglioramento dei fondamentali del settore bancario. Parallelamente, il lato dell’offerta è rimasto relativamente contenuto: molte banche hanno già portato a termine i propri programmi di rifinanziamento e riempito il bucket di AT1, riducendo la quantità di nuove emissioni e limitando la disponibilità di strumenti sul mercato secondario.
Questo squilibrio tra domanda e offerta ha esercitato un effetto stabilizzante sui prezzi, contribuendo a mantenere spread contenuti e quotazioni resilienti, anche durante le fasi di maggiore volatilità.
Un ruolo di rilievo è stato inoltre svolto dai fondi specializzati in strumenti subordinati bancari, che hanno registrato nuovi flussi in ingresso, sostenendo ulteriormente la liquidità del comparto. A ciò si aggiunge un progressivo ampliamento della base degli investitori, che include anche operatori tradizionalmente meno esposti a questa asset class.
Nel complesso, la combinazione di una domanda robusta, di un’offerta limitata e di una base di investitori più stabile e diversificata rappresenta un sostegno tecnico solido per il mercato degli AT1. Questi elementi concorrono a mantenere elevata l’attrattiva e la resilienza del comparto, anche in un contesto macroeconomico in continua evoluzione, confermandolo come una delle aree più interessanti del credito europeo per investitori alla ricerca di rendimenti elevati e solidi fondamentali.
Conclusioni sul mercato degli AT1
In sintesi, il mercato degli AT1 si trova attualmente in una fase di equilibrio strutturale solido, sostenuta da fondamentali bancari robusti, da livelli di rendimento ancora competitivi e da un quadro tecnico favorevole, caratterizzato da una domanda in costante crescita e da un’offerta strutturalmente contenuta.
Per gli investitori, tale contesto rappresenta un’interessante opportunità di diversificazione all’interno dell’universo del reddito fisso, capace di offrire un potenziale di rendimento superiore rispetto ad altri segmenti obbligazionari, pur richiedendo una valutazione attenta e consapevole dei rischi specifici connessi alla natura subordinata di questi strumenti.
In questo scenario, la struttura Credit Strategies di Eurizon, con circa 34 miliardi di euro in gestione e 18 professionisti specializzati**, organizzati in quattro team dedicati ai diversi segmenti del mercato del credito — dall’Investment Grade agli AT1, fino alle cartolarizzazioni — si distingue per un approccio integrato, analitico e multidisciplinare. Tale impostazione consente di identificare e valorizzare le opportunità d’investimento più interessanti, combinando rigore nella gestione del rischio e ricerca di valore nel lungo periodo, in un comparto complesso ma ancora ricco di potenziale.
* Fonti: BBG , EBA , ECB, Agenzie di rating
** Dati al 31 ottobre 2025
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