Investire nei mercati emergenti: largo a nuove prospettive
Le opportunità di investimento nei mercati emergenti
Investire nei Paesi emergenti rappresenta un’opportunità per chi è alla ricerca di rendimenti interessanti e spesso decorrelati rispetto a quelli offerti dai mercati sviluppati, sia nel campo azionario sia in quello obbligazionario. Tuttavia, a questi possibili vantaggi si accompagnano rischi rilevanti, che richiedono una valutazione attenta e consapevole.
Uno degli elementi centrali è la volatilità, che nei mercati emergenti è spesso più marcata rispetto ai Paesi più sviluppati, dovuta a fattori quali instabilità politica, fluttuazioni economiche e rischio di default sovrano o aziendale. A ciò si aggiunge la complessità delle dinamiche locali, che implica la conoscenza di specifiche regole e normative spesso molto diverse da quelle a cui si è abituati nei contesti occidentali.
L’adozione di politiche economiche ortodosse, assistite da incentivi anche economici da parte di enti sovrannazionali quali, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, hanno via via reso più trasparenti i bilanci pubblici, dato vita a riforme strutturali e favorito flussi internazionali di investimento.
Tra i fattori di cui tenere conto ci sono le particolarità del mercato valutario degli emerging market (mercati emergenti), solitamente favorevoli in un contesto di dollaro debole, e le quotazioni dei titoli presenti nel mercato azionario, che possono discostarsi notevolmente dai fondamentali.
Un contesto complesso che, tuttavia, la gestione professionale permette di approcciare selezionando opportunità solide, i contesti con prospettive di crescita stabili e le realtà con un basso rischio di default. Inoltre, il principio della diversificazione degli investimenti permette di inserire questi asset in portafogli che includono anche investimenti in mercati sviluppati, bilanciando così i rischi e favorendo la resilienza complessiva dei portafogli stessi.
Le economie emergenti offrono importanti opportunità, ma richiedono un approccio attento, consapevole e supportato da competenze specifiche.
Insights
Quali sono i mercati emergenti
Un mercato viene definito emergente quando soddisfa due condizioni in particolare: un reddito medio pro-capite relativamente basso e un'alta previsione di crescita economica nel futuro prossimo. In parole semplici, un’economia è emergente se, pur trovandosi ancora in una fase di sviluppo rispetto ai mercati già industrializzati, sembra destinata a crescere rapidamente, spesso grazie a fattori come giovane demografia, industrializzazione, urbanizzazione, accesso a nuovi mercati globali ed espansione della classe media.
La definizione di "mercato emergente" nacque negli anni Ottanta, quando economisti e analisti iniziarono a individuare Paesi che rispondevano a quanto descritto sopra. Questi mercati erano percepiti più rischiosi rispetto ai paesi sviluppati, ma anche molto più attraenti in termini di ritorni sugli investimenti.
Esempi classici di mercati emergenti sono i Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), ma in questa categoria figurano anche altre realtà quali Messico, Indonesia, Nigeria, Turchia, Colombia, Vietnam, Egitto e Sudafrica.
Decorrelazione rispetto ai mercati sviluppati
I mercati emergenti offrono decorrelazione rispetto ai mercati sviluppati grazie a una serie di fattori che li rendono meno sensibili agli stessi eventi economici e finanziari che influenzano le economie avanzate. In particolare:
- Diversificazione ciclica: i mercati emergenti possono trovarsi in fasi di crescita mentre i mercati sviluppati attraversano periodi di stagnazione o recessione.
- Fattori macroeconomici locali: le politiche fiscali e monetarie nazionali sono spesso condizionate da quelle adottate nei mercati sviluppati, pur influenzando in modo indipendente la crescita economica e la stabilità.
- Minore integrazione finanziaria con i mercati globali: la bassa integrazione riduce l'effetto delle fluttuazioni economiche globali su queste economie.
- Composizione settoriale differente: il forte ruolo dei settori primari (agricoltura, energia, materie prime) e delle commodities determina una struttura economica che reagisce diversamente rispetto ai mercati sviluppati, dove prevalgono settori come tecnologia e finanza.
- Tendenze geopolitiche e politiche locali: sebbene possano introdurre volatilità, le reazioni alle sfide politiche locali sono più specifiche e meno collegate agli sviluppi globali.
- Dipendenza dalle materie prime: i mercati emergenti sono influenzati dai prezzi delle materie prime in modo indipendente dalle dinamiche economiche dei paesi sviluppati.
- Diversificazione globale: investire nei mercati emergenti consente di diversificare gli investimenti, distribuendo il rischio complessivo del portafoglio e cogliendo opportunità di crescita non correlate agli eventuali eventi negativi che possono colpire i mercati sviluppati.
Investire nei mercati emergenti
Come evidente nelle righe precedenti, investire oggi nei mercati emergenti offre interessanti opportunità, ma richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche economiche generali e specifiche di ogni Paese. Per cogliere appieno il potenziale di questi mercati, è fondamentale adottare una strategia diversificata che integri la comprensione delle dinamiche locali e la capacità di navigare efficacemente questi contesti. Eurizon investe nei mercati emergenti attraverso un team di esperti che vanta numerosi anni di esperienza in questa asset class. Inoltre, si avvale della collaborazione di Eurizon SLJ Capital, società controllata con base a Londra, specializzata nel mondo emergente e, in particolare, nel mercato cinese (sia obbligazionario sia azionario), grazie a competenze peculiari nella ricerca macroeconomica, nella comprensione delle dinamiche delle obbligazioni in Renminbi (RMB) e un team internazionale con una forte componente cinese e una rete consolidata nel mercato locale.
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