Il mercato azionario cinese è stato spesso trascurato, sottovalutato o poco compreso, oltreché dipinto dai media come problematico per i noti problemi del comparto immobiliare, la riduzione dei consumi e gli squilibri geopolitici.
Tuttavia, gli investitori più attenti ai mercati finanziari cinesi stanno alla finestra.
Il mercato delle azioni cinesi A-share è molto esteso e liquido, con aziende che hanno un ruolo centrale nella trasformazione strutturale a lungo termine della Cina e sono attive in settori che possono trovare sostegno dall’orientamento della politica economica, dai trend demografici e dal capitale domestico
Cosa sono le azioni di classe A del mercato azionario cinese?
Il mercato azionario interno cinese, noto anche come mercato delle A-share o delle azioni cinesi di classe A, è uno dei mercati più estesi e liquidi al mondo, con più di 4.000 aziende quotate nelle borse di Shanghai e Shenzhen.
Nonostante le dimensioni e l’estensione del mercato delle azioni cinesi, oggimeno del 10% dei titoli quotati è detenuto da soggetti esteri, anche a causa dell’imprevedibilità del contesto normativo e delle tensioni geopolitiche.
Tuttavia, il mercato delle azioni cinesi A-share consente di accedere direttamente ai settori della trasformazione strutturale dell'economia cinese, dalla manifattura avanzata alle soluzioni innovative in ambito sanitario, fino alle energie rinnovabili e l’elettronica di consumo, che sono parte integrante della strategia di sviluppo a lungo termine perseguita dalla Cina.
A differenza delle azioni cinesi offshore, le A-share sono quotate sui listini nazionali e detenute a livello locale e riflettono i trend di crescita del Paese.
Prospettive future per le A-share cinesi
Borsa cinese: previsioni? No. Apettative sullo scenario? Sì. Gli investitori mostrano oggi, nel 2025, un rinnovato interesse per il mercato cinese. Dopo due anni di ribassi significativi, le azioni cinesi hanno mostrato una forte ripresa verso la fine del 2024, grazie a un graduale allentamento del quadro normativo, una definizione più attenta delle priorità economiche e un sostegno fiscale mirato.
Comprare azioni cinesi potrebbe tornare interessante non solo per gli investitori nazionali ma anche per quelli esteri.
Fattori di ripresa: politiche economiche, sostegno fiscale, valutazioni
Non c’è stato un vero e proprio punto di svolta nella politica economica, ma piuttosto un graduale cambio di rotta in senso distensivo, in particolare per le nuove tecnologie, l'istruzione privata e il settore immobiliare. In questo senso, il governo di Pechino è sempre più consapevole dell’importanza della prosperità economica e della vitalità del settore privato ai fini della “prosperità comune”.
Osservando l’andamento dei mercati asiatici, anche le valutazioni restano attraenti.
Impatti geopolitici e dazi USA sulle azioni cinesi
Le aspettative sul breve termine nel mercato azionario cinese rimangono sensibili agli sviluppi geopolitici, e in particolare alle evoluzioni relative alle politiche dei dazi. Anche se l'allentamento temporaneo dei dazi tra USA e Cina ha contribuito ad aumentare la propensione al rischio, la questione di fondo rimane irrisolta. Come abbiamo notato in precedenza, il governo di Pechino ha cominciato ad adottare politiche regolatorie e fiscali più pragmatiche per fare fronte a queste pressioni, ma una rinnovata instabilità del contesto doganale potrebbe creare nuove turbolenze sui mercati.
La risposta delle aziende cinesi agli shock globali
Tuttavia, le aziende cinesi hanno mostrato una notevole flessibilità in presenza di shock sul fronte degli scambi commerciali, riorientando le esportazioni, intensificando le relazioni con l'ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico) e accelerando la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. In questo senso, per gli investitori focalizzati su settori A-share fortemente orientati al mercato interno, come la tecnologia, l'assistenza sanitaria e le energie rinnovabili, la risposta alle pressioni globali potrebbe rivelarsi determinante. In un contesto simile, inoltre, una certa volatilità potrebbe continuare a rappresentare un’occasione di investimento.
Quali rischi per chi investe in azioni cinesi?
La situazione sopra descritta, come si può dedurre, è di certo una situazione non esente da rischi e che proprio per questo richiede il filtro di una gestione professionale in grado di muoversi tra le pieghe del mercato azionario delle A-share. Si registra infatti ancora un notevole squilibrio nei consumi interni, con una forte concorrenza di prezzo nei settori chiave e una serie di ritardi nell’attuazione delle politiche.
Opportunità strategiche per gli investitori europei sulle azioni cinesi A-share
Il mercato cinese delle azioni cinesi A-share presenta diversi motivi di interesse strategico per far considerare agli investitori europei la possibilità di investire in Cina:
- Diversificazione: Cina e borsa, grazie alla bassa correlazione dei mercati azionari cinesi con i mercati azionari dei Paesi sviluppati e a una composizione settoriale decisamente diversa.
- Squilibrio nelle valutazioni: la persistente sottovalutazione della Cina, definita da alcuni con l’espressione “ABC” (Anything But China, investire ovunque meno che in Cina), ha creato un gap di diversi miliardi nelle valutazioni delle A-share rispetto ai fondamentali.
- Opportunità di crescita a lungo termine: investire in Cina attraverso le A-share offre accesso a segmenti che spesso non sono incorporati nel mercato offshore del Paese, ad esempio di start-up nel settore delle energie rinnovabili, aziende sanitarie nazionali fortemente innovative e produttori di infrastrutture digitali.
- Contesto macroeconomico: gli investimenti in Cina, per merito della relativa stabilità macroeconomica del Paese, con una bassa inflazione, e misure di politica fiscale e monetaria distintive, dovrebbero consentire di ribilanciare un portafoglio esposto ai rischi fiscali e monetari che caratterizzano il mondo occidentale: in particolare, il mercato cinese delle azioni A-share assicura un’esposizione a un modello di crescita molto diverso, meno basato sui tagli dei tassi, ma più orientato alla produttività, le politiche industriali e il riequilibrio della domanda interna.
Investire nelle azioni cinesi A-share con Eurizon
L’evoluzione delle politiche dei dazi ci ricorda che il contesto macroeconomico globale è in continuo mutamento e soggetto a rischi sempre diversi. La risposta non è ignorarli, ma stabilire se sono stati incorporati nelle valutazioni.
In questo senso, per gli investitori professionali il mercato delle A-share cinesi rappresenta un perfetto esempio di questa dinamica: si tratta di un mercato che presenta prezzi inferiori a causa di rischi ben noti, ma che è sempre più sostenuto da una serie di riforme strutturali, con innovazioni in diversi ambiti settoriali e un riorientamento delle politiche.
Attraverso Eurizon SLJ Capital, la controllata di Eurizon Capital SGR con sede a Londra, offriamo la possibilità di investire in Cina nel mercato delle A-share attraverso un approccio che incorpora uno studio metodico, integra una prospettiva top-down in termini macro e un approccio bottom-up basato sui fondamentali, mettendo al centro gli aspetti di governance e la conoscenza delle politiche locali.
Questa è una comunicazione di marketing. Prima di adottare qualsiasi decisione di investimento ed operare una scelta informata in merito all’opportunità di investire è necessario leggere attentamente il Documento contenente le Informazioni Chiave (KID), il Prospetto, il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione. Tali documenti descrivono i diritti degli investitori, la natura di questo Fondo, i costi ed i rischi ad esso connessi e sono disponibili gratuitamente sul sito internet www.eurizoncapital.com nonché presso i distributori. È inoltre possibile ottenere copie cartacee di questi documenti previa richiesta scritta alla Società di gestione del Fondo o alla Banca Depositaria. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano e inglese. La Società di Gestione può decidere di porre fine alle disposizioni adottate per la commercializzazione dei suoi organismi di investimento collettivo in conformità all’art. 93 bis della direttiva 2009/65/CE e all’art. 32 bis della direttiva 2011/61/UE. La presente comunicazione non è da considerarsi rivolta a persone in giurisdizioni in cui l'offerta al pubblico di prodotti finanziari o promozione e collocamento di servizi e attività di investimento non sia autorizzata o alle quali sia illegale rivolgere tale offerta o promozione. Per maggiori informazioni si prega di prendere visione delle avvertenze legali.