La finanza comportamentale
La teoria economica classica ipotizzava che di fronte a una decisione complessa, quale un investimento finanziario, l’individuo si comportasse in maniera razionale e agisse secondo principi di egoismo e sulla base di informazioni perfette.
Ma a metà degli anni Settanta Daniel Kahneman e Amos Tversky, con una formazione e un background legati alla psicologia e non all’economia pura, iniziarono a mettere in dubbio questo paradigma: nasceva la finanza comportamentale.
Oggi la finanza comportamentale è passata da essere una disciplina emergente a una componente fondamentale della teoria economica e della pratica finanziaria, tesa al raggiungimento di una nuova dimensione, la “Finanza comportamentale 3.0 applicata e personalizzata”.
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Finanza Comportamentale 3.0 e Personalità Finanziarie
La finanza comportamentale arricchisce l'educazione finanziaria tradizionale aggiungendo tematiche legate alla psicologica e al comportamento adottato dagli esseri umani a fronte di decisioni finanziarie.
Attraverso la finanza comportamentale gli individui possono prendere decisioni finanziarie più consapevoli e razionali, migliorando il loro benessere finanziario a lungo termine. Oggi la finanza comportamentale ha raggiunto una nuova dimensione 3.0, integrando teorie sulle personalità finanziarie e definendo tipologie di investitori comportamentali con l'obiettivo di offrire soluzioni di investimento sempre più personalizzate ed efficaci.
Approfondisci con Enrico Maria Cervellati, professore associato dell’Università degli Studi G. Marconi di Roma e Founder di EMC³Solution.