Capitalizzazione semplice e composta
Quando si pianificano delle scelte di investimento occorre comprendere come le somme a disposizione possano crescere nel corso del tempo. Nel mondo finanziario il termine “tasso di interesse” si riferisce al compenso che si versa, o si riscuote, per il prestito di un capitale, in proporzione al tempo.
Ma come si può calcolare il guadagno derivante dai propri investimenti? Per rispondere a queste domande occorre applicare alcune formule di matematica finanziaria. In particolare, dobbiamo distinguere tra il concetto di capitalizzazione semplice e di capitalizzazione composta.
In questa pagina esploreremo in dettaglio i concetti fondamentali dell'interesse e della capitalizzazione, analizzeremo le differenze tra interesse semplice e interesse composto, evidenziando le potenzialità di quest'ultimo nel lungo periodo.
Capitalizzazione semplice: cos’è e formule
La capitalizzazione semplice è un metodo per calcolare gli interessi su un capitale iniziale che non prevede il reinvestimento degli interessi maturati nel tempo. In altre parole, in ogni intervallo di tempo considerato, ad esempio ogni anno, gli interessi maturano esclusivamente sul capitale iniziale.
Il montante nella capitalizzazione semplice
Il montante è la somma totale che si ottiene alla fine di un periodo di investimento o prestito, cioè la somma del capitale iniziale più gli interessi maturati. Nella capitalizzazione semplice il montante cresce in modo “lineare” e si calcola sommando al capitale iniziale gli interessi maturati nel periodo.
In 5 anni, investendo 1.000 euro al 6% anno , con capitalizzazione semplice, gli interessi totali sono 300 euro: 1.000 x 0,06 x 5= 300; Montante= 1.000 + 300 = 1.300
Capitalizzazione composta: cos’è e formule
La capitalizzazione composta è un metodo di calcolo degli interessi in cui gli interessi maturati vengono reinvestiti e producono a loro volta altri interessi nei periodi successivi.
In un regime di capitalizzazione composta si ragiona appunto ipotizzando che il risparmiatore rinnovi l’investimento periodo per periodo; in questo modo gli interessi prodotti in ogni singolo periodo si considerano a loro volta fruttiferi di interessi nei periodi successivi.
Il montante nella capitalizzazione composta
Nel regime di capitalizzazione composta, gli interessi maturati in ogni periodo vengono aggiunti al capitale e producono a loro volta interessi nei periodi successivi, quindi gli interessi non sono calcolati solo sul capitale iniziale, ma sul capitale più gli interessi accumulati fino a quel momento. È quindi importante capire che il montante di ogni anno verrà considerato come capitale iniziale l’anno successivo.
Ad esempio, 1.000 euro investiti al 6% annuo, per 5 anni (come nell’esempio precedente), in capitalizzazione composta, dopo un anno diventano 1.060 euro. Gli interessi per il secondo anno, quindi, verranno calcolati su 1.060, e non più sui 1.000 dell’investimento iniziale, e così via. Alla fine dei 5 anni il totale degli interessi sarà pari a 338,23 e il montante sarà di 1338,23.
Regime | Montante Finale | Interessi Guadagnati |
CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA | € 1.338,23 | € 338,23 |
CAPITALIZZAZIONE SEMPLICE | € 1.300,00 | € 300,00 |
Differenza tra capitalizzazione semplice e composta
In regime di capitalizzazione semplice gli interessi sono calcolati solo sul capitale iniziale per tutta la durata dell’investimento e gli interessi maturati non vengono reinvestiti; quindi, il guadagno cresce linearmente nel tempo. Al contrario, nella capitalizzazione composta gli interessi maturati in ogni periodo vengono aggiunti al capitale, generando a loro volta interessi nei periodi successivi. Questo fa crescere il capitale in modo esponenziale.
Nell’esempio precedente la differenza tra il montante in capitalizzazione semplice e quello in capitalizzazione composta appare esiguo, ma la differenza diventa sempre più ampia col trascorrere del tempo. E, ovviamente, più il tasso di interesse applicato è maggiore più grande sarà la differenza, in quanto maggiori interessi sono capitalizzati ad un tasso più elevato.
Vediamo gli effetti della capitalizzazione composta nel lungo periodo
In questa veloce infografica, partendo da un capitale iniziale di 100€ e selezionando uno strumento finanziario con un qualsiasi tasso di interesse (nell’esempio il 6%), vengono confrontate le ipotesi di non reinvestimento degli interessi maturati (interesse semplice) e di reinvestimento degli stessi (interesse composto): nel secondo caso appare evidente la rivalutazione nel tempo del capitale.
Video a puro scopo illustrativo
L’importanza della capitalizzazione composta negli investimenti
La capitalizzazione composta è uno degli strumenti chiave per far crescere il capitale in modo più efficiente e redditizio nel tempo. I principali vantaggi sono:
- Crescita esponenziale del capitale: grazie al reinvestimento degli interessi il capitale cresce più velocemente rispetto alla capitalizzazione semplice.
- Incentivo all’investimento a lungo termine: più a lungo si mantiene l’investimento, più si amplifica l’effetto della capitalizzazione composta.
Conclusioni: Il tempo è il più grande alleato negli investimenti!
Prima si inizia a risparmiare e a investire, maggiori saranno le possibilità di raggiungere i propri obiettivi finanziari, ad esempio, mantenere un adeguato tenore di vita anche dopo la fine dell’attività lavorativa o affrontare con maggiore serenità eventuali imprevisti. Questo perché, con il passare degli anni, entra in gioco l’effetto dell’interesse composto: i rendimenti generati dagli investimenti, se reinvestiti, iniziano a produrre a loro volta nuovi rendimenti, creando una crescita esponenziale del capitale nel tempo. Per sfruttare al massimo questo effetto è bene iniziare presto.
Il primo passo verso una corretta pianificazione finanziaria consiste nel definire chiaramente i propri obiettivi, fare un bilancio delle entrate e delle uscite e determinare quanto è possibile risparmiare regolarmente per costruire nel tempo un futuro finanziario solido.
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