Cosa sono i dazi e quali effetti hanno sull’economia
Le recenti decisioni prese dall’amministrazione americana in merito all’applicazione di dazi generalizzati hanno creato volatilità sui mercati finanziari e hanno riportato alla ribalta questo tema.
Cosa sono i dazi?
Il dazio doganale è un’imposta applicata sulle merci importate o esportate da un Paese e può variare in base al tipo, alla quantità o al valore della merce.
I dazi sono strumenti di politica economica utilizzati dagli Stati per regolare il commercio internazionale.
Dazi vs Tariffe?
A cosa servono i dazi?
- proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera, rendendo più cara la merce straniera;
- convincere le imprese domestiche che in passato hanno delocalizzato la produzione (o parte di essa) all’estero a ritornare sui loro passi.
I dazi sulle esportazioni, invece, sono generalmente usati per:
- controllare le proprie riserve naturali: per esempio, un Paese potrebbe imporre un dazio sulle esportazioni di materie prime per garantire che rimangano disponibili per l'industria nazionale a prezzi più bassi;
- stabilizzare i mercati locali, cioè limitare l'esportazione di beni per mantenere bassi i prezzi o garantire l'approvvigionamento interno.
Infine, sia i dazi all’importazione sia quelli all’esportazione potrebbero semplicemente essere imposti al fine di generare entrate per lo Stato.
Tuttavia, se i dazi non vengono poi seguiti da incrementi di efficienza nella produzione, allora vi è il rischio che proteggendo l’industria domestica si finisca semplicemente per provocare un innalzamento dei prezzi, con conseguente aumento dell'inflazione.
Come funzionano i dazi?

Quali sono le tipologie di dazi applicabili?
Esistono svariate tipologie di dazi:
Dazi ad valorem
Vengono calcolati come una percentuale del valore del bene importato. È il tipo più comune di dazio e si adatta automaticamente alle variazioni di prezzo del bene.
Dazi specifici
È una imposta calcolata come importo fisso per unità di misura del bene importato (ad esempio, euro per tonnellata).
Dazi combinati
Uniscono le caratteristiche dei dazi ad valorem e specifici, applicando una tassa percentuale più una tassa fissa per unità (ad esempio, immaginiamo che un paese imponga un dazio combinato sull'importazione di automobili. Il dazio potrebbe essere strutturato nel seguente modo: Dazio ad valorem: 10% del valore dell'auto. Dazio specifico: 500 euro per auto. Per un’auto del valore di 20.000 euro si applicherebbe quindi un dazio totale di 2.500 euro).
Dazi generalizzati o universali
Sebbene non si tratti di un termine proprio delle regole applicate negli scambi commerciali internazionali, l’idea è quella di applicare tariffe uniche a tutti i prodotti provenienti da un dato Paese, o area geografica, indipendentemente dal tipo di beni importati (ad esempio, 20% per tutti i beni importati dall’UE negli USA).
Quote di importazione
In questo caso, pur non applicando un dazio, si limita la quantità di un determinato bene che può essere importato in un paese.
Misure alternative ai dazi
Esistono altre misure che un governo potrebbe mettere in atto per favorire le produzioni interne, come i cosiddetti sussidi all'esportazione. In questo caso, invece di tassare le importazioni, alcuni governi forniscono sussidi alle aziende che esportano, abbassando artificialmente i costi di produzione e rendendo i beni nazionali più competitivi sui mercati globali.
Come avviene il pagamento dei dazi doganali?
L'applicazione dei dazi avviene attraverso una serie di procedure doganali a cui ogni merce importata è sottoposta al momento dell'ingresso nel paese di destinazione.
Al suo arrivo al confine la merce viene esaminata dalla dogana per determinarne il valore, la classificazione e l'origine. Questi fattori sono cruciali perché influenzano l'aliquota del dazio applicabile. Le merci vengono, infatti, classificate secondo un sistema tariffario standardizzato, che definisce le categorie di prodotti e le relative tariffe.
Il valore in dogana delle merci è calcolato basandosi su vari criteri, che possono includere il prezzo pagato o pagabile, i costi di spedizione, e altri costi fino al punto di ingresso nel paese importatore. Una volta determinati la classificazione e il valore, viene applicato il dazio corrispondente. L'aliquota può variare in base agli accordi commerciali esistenti tra il paese importatore e il paese di origine della merce.
Chi paga in definitiva i dazi?
Formalmente i dazi doganali sono pagati dall’importatore. Ma chi ne subisce realmente il peso? Vi sono diverse possibilità:
- L’importatore scarica il dazio pagato sul prezzo di vendita al consumatore finale. In questo caso, l’applicazione di dazi generalizzati produrrebbe immediatamente un innalzamento dei prezzi, cioè maggiore inflazione.
- L’importatore potrebbe assorbire, almeno in parte, il dazio pagato tramite una riduzione dei propri margini. Il consumatore finale sarebbe meno penalizzato, ma l’impresa che importa avrebbe una significativa riduzione degli utili.
- Nelle situazioni in cui l’importatore ha una notevole forza contrattuale nei confronti degli esportatori stranieri potrebbe imporre loro una diminuzione del prezzo alla dogana tale da mantenere invariato il prezzo finale per il consumatore interno.
- Potrebbero, infine, verificarsi contemporaneamente tutte le condizioni indicate. Il dazio si scaricherebbe allora in parte sul consumatore finale, in parte sui margini dell’importatore, in parte sui margini dell’esportatore straniero.
Gli effetti dei dazi sulle importazioni
Non è facile prevedere, nel medio-lungo termine, quali possano essere le effettive conseguenze dell’applicazione dei dazi alle importazioni, che possono dipendere da molteplici fattori, come, ad esempio, l’importanza di un Paese come sbocco del commercio internazionale. Più l’economia del Paese importatore è ampia, e maggiore è il deficit commerciale che tale Paese registra (cioè importazioni notevolmente maggiori delle esportazioni), più elevato è l’effetto che i dazi possono avere a livello internazionale.
Conclusioni
L’applicazione di dazi generalizzati da parte di importanti paesi e/o aree geografiche può avere come conseguenza la riduzione del livello di commercio globale e l’aumento generalizzato dei prezzi.
Essa crea distorsioni nelle filiere produttive, potenzialmente rendendo meno efficaci, e quindi più costosi, alcuni processi produttivi.
Similmente l’allocazione dei capitali a livello internazionale potrebbe non essere ottimale in quanto distorta dalle tariffe applicate dai diversi Paesi.
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